9.5.10

9.V.2010

Photo courtesy of P.M. Facetti, Italy, 1986

Sono tante le cose che potrei scrivere a proposito di mia mamma e risultare banale, soprattutto in una giornata come questa dove tutti all'improvviso corriamo ai ripari e la gente si affretta in pasticceria per comprare una scatola di cioccolatini o dal fiorista, uscendo con un mazzo di fiori da Mille e una notte. Spesso accade che della mamma, come del resto per tante altre feste, molti se ne ricordino solo quando con l'acqua alla gola, il bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti non lascia alcuno scampo. Come automi siamo spinti ad un consumismo compulsivo per dimostrare a quella donna che ci ha dato alla luce o a quella mamma che ci ha adottati, che le vogliamo bene. Non voglio generalizzare, ma spesso questo è il caso. Sono seduta ad una scrivania in biblioteca, ho le mani che mi tremano al solo pensiero di tutto quello che devo fare e studiare e a quello che avrei potuto fare prima e invece non ho fatto, ma prima di iniziare vorrei cercare di esprimere quello che provo in questo momento. Cosa voglia dire essere Mamma, almeno per quanto mi riguarda. Tutto è nato quando a colazione, Ben mi ha guardata e mi ha chiesto: "ma tu eri mamma prima di venire ad abitare con noi?". Io stupita l'ho guardato e poi un turbinio di pensieri si è impossessato di me. Cosa significa essere mamma? "No, Ben, io non sono una mamma. Sono una babysitter".

Una mamma ti porta dentro di sè per nove mesi (più o meno) o ne aspetta più di nove per mettere una firma e prenderti con sé. Una mamma si alza di notte quando piangi e ti culla fra le sue braccia finché stanca morta non ricade nel letto per rialzarsi dopo tre ore quando la sveglia suona e deve andare al lavoro. Ti rincorre nel prato. Ti prepara una torta di compleanno con lo zucchero a velo e le candeline e ti tiene in braccio mentre le stai soffiando. Una mamma lascia che tu le devasti i timpani mentre tenti di suonare senza riuscirci "Fra Martino Campanaro" col flauto dolce e ti svela dieci anni dopo che sapeva non eri particolarmente dotata per la musica, ma ti ha lasciata fare. Ti scarrozza avanti e indietro per portarti ad allenamento in piscina anche se sa che non diventerai mai una stella sportiva. Ti insegna a rispettare il tuo prossimo, anche quando ti dice di non gettare l'assorbente nel cestino, senza prima averlo avvolto in un pezzo di carta igienica. Quando piangi ti tiene fra le braccia, e ti ascolta senza dire nulla.
Ti insegna che se lasci i vestiti troppo a lungo nell'asciugatrice poi saranno tutti stropicciati e impossibili da stirare. E' presente quando nasce un amore ed è lì a consolarti anche quando l'amore che credevi per sempre ti lascia e se ne va.
Una mamma ti nasconde il ciuccio e ti racconta che un gatto è passato e se l'è portato via e per consolarti ti compra un supermercato giocattolo. Non va a lavorare per portarti dal dottore e non per sollazzarsi in un centro benessere. Una mamma ti lascia partire e prendere la tua strada nonostante sappia in cuor suo che andrai sempre più lontano. Una mamma invecchia mentre tu cresci, mentre fai le scelte giuste e quando sbagli. Una mamma vorrebbe il meglio per i propri figli e quando i figli la deludono soffre ma perdona e li ama incondizionatamente.
Una mamma è tante cose assieme, una lista infinita di attributi.
La mia è questo e tanto altro. Ma la cosa che più mi piace di lei e che mi rende fiera di essere sua figlia è che la mia mamma è proprio la mia.

Auguri Mamma.

Elisa